lunedì 24 dicembre 2012

Dov'è il tuo Dio...?!

Cerco la “casa del pane” *
d’esultanza santuario,
pia grida, canto.
Ma smarrita è la cometa
nel labirinto dei dannati:
surrogate luci
fanciulle della notte
follie di droghe e suoni;
forme d’uomo smemorati
da scienti saggi
sotto vecchi giornali
di ieri,
ripudiati dormono.
“Dov’è il tuo Dio?”
urla Giobbe,
da nudo tepore antico
pietoso letame scalda:
verme e anima !
Eppure all’orma tua
il mio piede stava attaccato
e al vico delle indecenze
giungo,
malinconico trapestio!
Lontano, festoso clero
e gioie di pastori,
santi epuloni d’una notte
osannano giubilanti :
“è Natale,
non si soffre più”!
Strascico passo
su zacchere di pianto.

*riferimento a Betlemme, il cui nome in aramaico vuol dire: "casa del pane"

Maria Savasta

domenica 23 dicembre 2012

Paura di sbagliare


"Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare." (Elbert Hubbard)

Aver sempre paura di sbagliare è sicuramente indice d'insicurezza, spesso chi ha paura ha il terrore di perdere la stima o l'affetto di chi gli è vicino; o magari di ritrovarsi solo senza un tetto e un pasto caldo come spesso avviene ai bimbi degli orfanotrofi i quali fanno di necessità virtù non per convinzione, ma per timore...
Questi stati d'animo difficili da gestire specie nell'infanzia, si radicano nella psiche e chi ne soffre non vorrebbe mai urtare nessuno, primo per propria convenienza (non conoscendo in anticipo le conseguenze), secondo perché realmente ha timore di recare dispiacere a chi ama.
Abbiamo tutti le nostre insicurezze - chi più, chi meno - non giudichiamo, ma stiamo vicini con il nostro amore e comprensione rassicurando che chi ti ama può sbagliare anche lui, e non si meraviglierà mai dei tuoi sbagli essendo anch'egli fragile come te, e l'affetto e la stima restano sempre inalterati "al di la del bene e del male"
- Maria Savasta

sabato 22 dicembre 2012

Sia sempre Natale


Abbiamo tutti bisogno del Natale; di un Natale infinito che ci illumina il cuore e che riscaldi la nostra casa interiore.
Abbiamo bisogno di rinascita, di inversione di marcia, di Sole che sorge tutti i giorni ad illuminare le nostre tenebre.
Qualcuno dice che il Natale è la festa dei piccoli, e intanto sono i grandi ad addobbare alberi e preparare cene luculliane e viaggi da Magellano...
Il mio Natale lo vedo in ogni cuore che ama, in ogni bimbo che nasce, in ogni stella che sorge.
Che sia sempre Natale, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno... e non solo una volta l'anno: saremmo sempre più felici e sentiremmo suonare la campane ogni volta che doniamo un sorriso.
- Maria Savasta

venerdì 21 dicembre 2012

Ingiusta Pace

Han visto i miei occhi
Scavate rocce da aridi venti
D’indifferenza:
Era fame…
Han visto
Frettolosi preti ciechi
Sordo vento
Silenziosa carne urlante
Sull’ultimo gradino:
Era freddo…
Han visto secolari memorie
Obliate e chiuse:
Era abbandono…
Han visto domande e perle
In smarriti occhi:
Era solitudine…
Han visto figli di Dio
Nulla mirare
E desolato stupore
In vinte braccia vuote:
Era Madre.
Han visto i miei occhi
Opulenza e ipocrisia
Tra lor devoti
All’esecrato desco:
Era... ingiusta pace.

- Maria Savasta

martedì 18 dicembre 2012

Il silenzio della notte


Un'ultimo sguardo alle stelle, un orecchio al silenzio parlante della notte, un pensiero...
Si va a letto, chi col suo amore, chi col suo dolore, c'è chi veglia chi sta male, c'è chi va a lavorare...
C'è chi dorme abbracciato al cuscino, c'è chi bagna di pianto il piumino...
Per tutti la notte sia serena, e dove c'è tristezza rechi un po di pace.
- Maria Savasta

L'amore


L'Amore è tenerezza, complicità, condivisione...
L'amore è il fiore del giardino dell'anima che non si ruga nel tempo, anche se apparentemente è morto, rifiorisce rigoglioso e bello ad ogni stagione del cuore, una carezza, uno sguardo, un ascolto, un dono di se, compie miracoli: l'amore giovane e forte ci avvolge nel suo ardore, ed è gioia...!
- Maria Savasta

lunedì 17 dicembre 2012

Sul Rimprovero


Quando ci accorgiamo di una mancanza dei nostri figli: il rimprovero sia sempre giusto, fatto con amore e autorevolezza; i fanciulli hanno un alto senso della giustizia e il far capire l'errore senza andare fuori dai gangheri, è generalmente bene accettato da chi ha commesso uno sbaglio.
Gli educatori ed i genitori evitino di umiliare o ridicolizzare il fanciullo, resteranno ferite indelebili per tutta la vita.
- Maria Savasta