domenica 22 febbraio 2015

Infinito Dolore...

Dove sei Dio? 
Sei fuggito dal deserto
Per abitare cattedrali 
D'oro e marmi?
Dove sei uomo
Signore del creato 
Che uccidi gli indifesi? 
Chi ha visto la giustizia
E la speranza? 
Le ho perse, le ho perse, le ho perse 
Nel pianto d'un puttino
Disperato. 
- Maria Savasta​  © LG. 633/1941

- Foto Google font

Datemi una goccia di speranza.

Non voglio prefiche
dopo il terrore, non voglio lai
e pugni al petto.
Cerco la ragione dissolta
nel vento insanguinato,
cerco la bontà
fuggita dai cuori,
cerco campane di gioia
e non mesti tocchi.
Chi ha visto la compassione?
ditemi: dov'è? non la trovo
in questa rossa caligine
tagliata da fughe
su furibondi mare.
Ditemi: chi ha visto la giustizia?
Dove ha volto il passo la verità?
Non dovevano incontrarsi e baciarsi?
Datemi una goccia di speranza,
solo una goccia, perché io continui a credere
nell'uomo.
- Maria Savasta​  © LG. 633/1941

"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare."
(Albert Einstein)

Immagine Google font

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-28493- Foto Google font

giovedì 12 febbraio 2015

Ho voglia di piangere

Ho voglia di piangere
come quella rosa
che lacrima al vento
il suo dolore,
tenuta alla barra del Tempio
per sua consolazione.

Ho voglia di piangere
per una vita non vita, non equa,
ingiusta con i giusti,
che muoiono come piccole foglie
staccate dalla tormenta;
amorevole con gli opulenti
cui versa latte e vino
e sforna focaccine e caldo pane.

Ho voglia di piangere
per questa vita
madre-matrigna che l'anima strazia.
Quando il lupo farà amicizia con l'agnello
e gli aspidi non sputeranno veleno
sui cuori già trafitti?

Ho voglia di piangere
come un fiore
sotto la tempesta...

Maria Savasta © Copyright testo 2015 
© LG. 633/1941

Immagine font Google

mercoledì 11 febbraio 2015

Le distrazioni dell'uomo

Se Diogene di Sinope, con la lanterna accesa di giorno cercava l'uomo, oggi la pietà cerca nell'uomo la non indifferenza, la compassione, la tenerezza per gli ultimi della terra...
Dignità calpestate, fame, malattie, abbandono urlano al cielo le distrazioni dell'uomo.
- Maria Savasta

- Foto Google Images

L'arcobaleno caduto

Dopo la pioggia adoravo saltellare nelle pozzanghere stando ben attenda a non calpestare il pezzo d'arcobaleno che vi era caduto dentro.
Mi sembrava un dono del cielo: aveva spezzettato l'arcobaleno lasciando cadere i pezzi in terra per la gioia dei bambini che volevano conservarne un po'.
Più di una volta tentai di prenderlo, ma era imprendibile, mi sembrava d'averlo fra le dita, ed era sempre lì: bello, iridato e giocava con me; finché un'adulto mi disse:
"Che fai? giochi col fango?"
"E' caduto un po' di arcobaleno e lo voglio portare con me"
"Piccola romantica illusa, quello non è arcobaleno, ma olio di macchine"
Mi sentii cascare il cielo addosso: non si era ricordato di me, non mi aveva regalato un pezzetto di arcobaleno...! ero solo una sciocca bambina sognatrice.
E piansi.

- Maria Savasta