Non osannate
del nord
l'inquieto vento
che scrive fugace
su alberi di pietra
di raminghi padri
stranieri
a mica progenie.
Trema il verbo
al calar dell'ombra,
e scosso salmo
piange.
Non acclamate
il ricordo:
non c'è foglia
nel deserto sbricio,
ne erba o canto...
pietraie,
rena
e cigolii d'emozioni
al suo passo,
andato.
Abbà, sospiro
del mio tempo
crocefisso.
Trasuda
bianca memoria
perdonata,
speranza.
Maria Savasta
Funesto Movimento
Paga
l’errore tuo
o misero
che respirare ardisti
doviziosa aria
di cresi,
e gioire
e danzare a sponsali
e vita.
E tu poeta
parli
di profano amore?!
Funesto movimento!
rosso è il sangue
di tutti i continenti,
sacro
o maledetto?!
Orrore,
stupore,
scandalosi teoremi
e filosofie
di carità e fede,
ipocrite
dolorose elucubrazioni.
Crollano i monti
e piangono le colline,
come secchi biscotti
sbriciolate città
coprono
Abele e Giobbe.
Oh tu,
stabile roccia
d’increata alba
che il sorriso spegnesti
ai prediletti
col triste bacio
della pietra,
del tuo silenzio
devo sapere
stordita
non d’amoroso vino
ma d’ira
di tua amara
coppa.
Chiusa parola
tace.
Maria Savasta
Casta Pietra
Semi di luna
precipitati
su riflessa falce;
fioritura
abbraccia
l’isola di pensieri
affastellati,
conca
di casta pietra
segreta.
Nettare
viola velluto
su labbra d’assenzio
afflitte
consola.
Fusione
Su cuscino di pietra
sola
con l’ombra tua
nella mia
infissa.
Cento Parole
Sotto il sasso
ceneri
di trapassati giorni,
spente lucciole
remoto ieri.
Smarriti vapori
dolci verbi
andati,
aulorosi idilli
incisi:
fuoco , fiato!
Cento parole
scolpite
su ferma pietra
primitivo amore:
sacro
sigillo d’uomo
fiamma
d’ardente stilo
imprime.
Maria Savasta