Ah potessi spalmare
strati e strati
d’allegri pigmenti
su memorie
a correggerne
ricordi!
Per questo colori
coltivo
nella valle dei
sospiri
e lapislazzuli trituro,
ma sfuggono dei
prati i canti
e gemiti d’aurore
come tintinnii di
campanule
rapiti e dispersi;
e vento d’eco
eco riporta
generando odorose
angosce
lontane:
fascetti di luce, lai, suoni…
Ricordi amica mia
quando sotto il manto del gelsomino ci scambiammo confidenze?
Ricordi come
lacrimammo il vissuto?
Ricordi come ci
promettemmo di lasciare che i morti seppellissero il loro morti, interrando
anche noi il passato?
Ho provato amica
cara, come prova un pittore a rifare un quadro sbagliato coprendolo di colori.
Ho provato…, ma se
le immagini come un vecchio film si sfocano, i suoni, le voci, gli strazi
scritti nel nostro pentagramma, tornano sempre a danzare nei ricordi; basta un
alito, un bacio, un sorriso a far rivivere il mancato, e tutto torna: la
memoria ha sigillato gli eventi.
Con tanto affetto
ti bacio.