Sfogliate pagine
d’onde
su nere rocce,
schiaffeggiate
da feroci urla
di vento Maestro,
del nulla.
Smarriti
fogli d’acqua
in infiniti fondali
d’orante
alma mater.
Vento… oh vento
d’infima statio!
infedele amico
d’offesa storia,
spazzino d’armonie
e folli incanti
declamati
da passiti giullari
in gelidi canti.
Scalda nel deserto
le tue ali
e, torna a baciare!
"Miosotide nacqui
e fui obliata,
calpestata da chi
rose vedeva.
grave torto il mio
l'esser nata...!
Sui miei sentieri
brace e parca
castigano i miei torti:
respirare l'aria dei potenti,
pianger puella
pater et mater,
mangiar patate
e il ricco impoverire,
dieci e lode,
e son lapidata!
Pago il mio ardir d'essere
in arido campo
fra sante monache
dal perduto cuore,
e piango...!
Miosotide nacqui
ma fui obliata:
da cielo, terra,
ma mai da parca:
prediletta
fui da sua spietata falce:
puttino e amor
m'ha tagliato...!
Grave torto il mio
l'esser nata...!!!"