Non osannate
del nord
l'inquieto vento
che scrive fugace
su alberi di pietra
di raminghi padri
stranieri
a mica progenie.
Trema il verbo
al calar dell'ombra,
e scosso salmo
piange.
Non acclamate
il ricordo:
non c'è foglia
nel deserto sbricio,
ne erba o canto...
pietraie,
rena
e cigolii d'emozioni
al suo passo,
andato.
Abbà, sospiro
del mio tempo
crocefisso.
Trasuda
bianca memoria
perdonata,
speranza.
Maria Savasta
Nessun commento:
Posta un commento